MARE: Pace, Tranquillita', Emozioni...
Ebbene si, mare, profumo di mare... fin dalla più tenera età, il mare mi ha stregato, affascinato, travolto e marchiato a fuoco. Motivo per cui ferie e fine settimana, appena possibile, lo vedono protagonista dei miei giorni.
E se inizialmente e fino a qualche anno fa mare per me era esclusivamente sinonimo di pesca, dalla riva ed in barca, col tempo si è aggiunto un nuovo aspetto: grazie all'ultima imbarcazione di famiglia ora venduta, l'eccezionale Sciallino 27 "Gemma III", ho assaporato il gusto unico del vivere "sul" mare. Assieme ad Ombretta infatti, abbiamo scoperto quanto è meraviglioso rinchiudersi negli accoglienti, legnosi interni di un'imbarcazione tradizionale...
Ovviamente col recente passaggio al mondo velico l'aspetto pesca non è decaduto, anzi, ha solo assunto un aspetto diverso, di completamento e riempimento ad una passione + ampia, forte e vera: vivere il mare in ogni suo aspetto!!!
Non sorprenderà quindi sapere che Capitano e Timoniere ora stravedono x la loro piccola grande veletta, performante e reattiva ma anche abitabile, accogliente e maneggevole, ma non troppo impegnativa, capace di lunghe navigazioni, veloci e comfortevoli crociere, divertenti e sportiveggianti uscite in giornata e rilassanti soste in rada...
Il sogno vela si è concretizzato il 24 marzo 2007 nel trasferimento del neo-acquistato COMAR COMET 303 "Moby Dick", del 1989, da Genova Pegli alla nuova "residenza" di Marina degli Aregai (IM). Di lei, ovviamente, vi racconterò tutto! ;-)
Mare, perchè?
In effetti me lo chiedo, a volte... mi domando cosa mi spinga verso questo mondo, verso questo elemento.
Ma devo dire che una risposta unica non l'ho ancora trovata. Anzi, a ben pensarci, credo non esista "LA" risposta.
Nel MARE, in questo legame così profondo con questa realtà, credo si fondano diversi aspetti, ci siano diversi motivi, sono molti i lati del mio carattere e del mio modo di essere che vi trovano pienezza e realizzazione.
Forse l'aspetto che per primo si presenta, è il senso di libertà che si prova in mare. Quando sei in barca, quando a maggior ragione sei su una barca a vela, ti senti libero, libero di andare dove vuoi, di fermarti quando vuoi, ti senti finalmente padrone della tua giornata, dei momenti che ti aspettano. Ti riappropri in un certo senso di te stesso e del tuo tempo.
Parallelamente, anche, ma non solo, come conseguenza, mi sento in pace, con me stesso, con chi mi sta affianco, col mondo intero.
Anche se per poco, spariscono tutte quelle preoccupazioni, troppo spesso inutili, infondate ed insane, che il vivere in questa sempre + assurda società ci ha caricato addosso.
Sinceramente, quando sono in mare, riporto ogni aspetto della vita su un piano profondamente diverso. Le priorità cambiano, spesso ribaltandosi. Mi rendo sempre + conto che troppi dei nostri bisogni, sono FALSI bisogni, che ci legano ancor di + ad un mondo folle, lanciato verso l'autodistruzione se non riprenderà una rotta mirata a valori + concreti e sani.
Mi rendo conto della follia generale, creata dal consumismo moderno. Proprio perchè a maggior ragione, tutte queste cose diventano inutili, futili, traditrici...
Già la schiavitù dettata dalle mode e dai modi di vita imposti mi irritano sulla terraferma, nella vita di tutti i giorni, in mare a maggior ragione spariscono!
Il mare e la vela, all'opposto li percepisco come universi "sani", concreti (almeno nella loro essenza, lasciamo perdere, ciò che ne fanno lo sport un pò distorto tipo Coppa America, la comunicazione, il marketing...), ti riportano a valori e modi di vita essenziali, schietti, terribilmente reali. Con tutto il retaggio di chi sul mare ci ha vissuto prima per campare, poi per distillare da esso codici di comportamento ed etica tanto ammirevoli e veri, quanto distanti anni luce dagli standard e dai falsi valori della società odierna. Questo è il fascino ed il prezioso modello che sento mi può fornire la cultura marinaresca, a me e a chi fosse disposto ad ascoltare, almeno un pò. E non parlo di abilità, cose che tuttora mi vedono inetto al confronto, bensì di richiami ad una certa etica, ad un certo modo di vivere ed essere, essenziale, privo di inutili lussi e false apparenze, ma diretto e vero, dritto mirato all'essenza delle cose e degli esseri umani.
Ultimo, ma non per ultimo, il profondo e diretto contatto con la natura che solo il mare, nella sua immensità e smisurata forza, in primis se vissuto su una barca a vela, può offrire. Il contatto diretto con gli elementi, con l'acqua, il sole, il vento... Un contatto che è in continuo dinamico equilibrio, ora contatto lieve e piacevole, ora sferzata violenta, forza bruta, che non puoi minimamente contrastare ma che puoi solo in parte assecondare, per poterle resistere. Tutto ciò interferendo davvero il meno possibile, una buona volta, con ciò che ci sta incontro. Senza falsi moralismi pseudo ambientalisti (che odio, tanto quanto amo l'ambiente vero), non sto a parlare di impatto zero, ma la vela ti lascia dentro un piacere sottile, la soddisfazione di vivere davvero a contatto con la natura, col mare, ma in punta di piedi, rispettandolo in tutto e per tutto, sentendoti, almeno un pochino, parte di quella immensa e terribilmente affascinante distesa blu!!!
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