"Solo" 12 Giorni in Mare: Porquerolles e Les Îles de Lérin
Vacanze in Costa Azzurra - 10 => 23 agosto 2011
Prima parte: Porquerolles
Premessa d'obbligo alle ferie 2011: due fattori hanno contribuito a tenerle un pò sotto tono fino all'ultimo, da una parte la mia situazione lavorativa che non mi ha lasciato alcuna serenità anche solo nell'immaginare, sognare, assaporare in anticipo la crociera 2011. Cosa tremenda per chi, come me, inizia a "viaggiare" mesi prima della partenza, con la testa persa sui portolani, siti internet, cartografia cartacea ed elettronica... Dall'altra il meteo che ha sfoderato un luglio e una prima decade di agosto tremendi per il susseguirsi incessante di perturbazioni. Quindi, se in teoria il tempo da dedicare al mare purtroppo poteva anche esser abbondante, dall'altra mancava la giusta serenità mentale e tranquillità meteo per apprezzarlo. Motivo per cui Capitan Simon e Timoniere Ombretta, di comune accordo con l'Ammiraglio Zarina, han deciso di bypassare per un anno l'amata e selvaggia Corsica. :-( Non ce la saremmo gustata appieno, con quell'atmosfera di distacco assoluto che sa offrire. Quindi meglio saperlo in anticipo e ripiegare su una crociera più "tranquilla", meno impengativa mentalmente e come disponibilità di giorni, in Costa Azzurra. Ma il richiamo delle rade ci ha fatto scartare fin dall'inizio il via vai tra i porti, quindi scelta all'unisono: si torna a Porquerolles!!! Ci siamo stati 3 anni fa, per le ferie 2008, assieme a Fausto e la sua famiglia, con la loro barca Isis, noi su Moby Dick >>>QUA il racconto<<< quest'anno però vogliamo godercela diversamente, "dal mare", evitanto il più possibile il ricorso ai porti. Complice anche il desiderio di testare per bene la resa in rada per più giorni di Lady Blues, che finora dall'acquisto >>>QUA il racconto<<< è rimasta all'ancora solo per uscite in giornata.
Ma le incognite non mancano: siamo ad Aregai ormai da 4 giorni, dal 6 agosto, il tempo non è stabile, chi è partito ieri per la Côte è dovuto tornare in porto dopo poche ore, per il mare troppo mosso... inoltre, le isole Hyérés e Lérins (altra meta che vorrremmo visitare, da sempre sfuggitaci per un motivo o per l'altro) ad agosto sono frequentate da un numero spropositato di plaisanciers. I porti saranno strapieni, poco male, ma altrettanto immagino delle rade. E se ci capitasse la scoppolata senza riuscire a trovare il giusto riparo? La mia solita iper-apprensione da meteo non manca mai, ma capisco anche che deve rimanere uno stimolo alla prudenza, non un freno al viaggio.
Nel frattempo, ci consoliamo con qualche pomeriggio in rada a fare snorkeling. Io provvedo a procurare qualche pesce per un'estemporanea grigliata in banchina con barbecue usa e getta: un'oratella il 6 sera, una mormora, un sarago e un salpone il 7 mattina...
Per domani, 10 agosto, e per almeno un paio di giorni successivi, le previsioni di tempo un pò stabile son confermate da tutti i miei siti meteo di riferimento, italiani e francesi: programmiamo la partenza per il tardo pomeriggio!!!
Questa sopra è la localizzazione dell'itinerario che abbiamo percorso; clikkandoci, vi rimanda all'ottimo sito www.youposition.it per i dettagli della crociera.
Video della vacanza, opera di Ombrettta
10 agosto
Sveglia non troppo tardiva, si va a far cambusa, recuperare il motorino del tender nel garage dei miei a Riva Ligure, fare il pieno del serbatoio e delle taniche extra di gasolio (due viaggi al distributore, ringraziando i consumi ridottissimi dell'entrobordo, perchè appena posso evito il rifornimento al porto: prezzo e migliori garanzie di pulizia del carburante ne guadagnano!), e benzina per il fuoribordo.
Quest'anno niente imprevisti dell'ultim'ora, i lavoretti necessari (nuova piastra porta motorino con supporto angolato etc) son stati pigramente svolti nei giorni precedenti di forzata permanenza ad Aregai causa maltempo.
Tuttavia riusciamo a far tardi con la sistemazione dell'abbondantissima cambusa... Ombretta, con tutte le borse, casse d'acqua, lattine di birra e bottiglie di prosecco sparse in pozzetto ed in quadrato dispera di poter far stare tutto in barca! "Non ci starà MAI tutto qua dentro!!!" E' la sua ripetuta affermazione sconsolata. Ma in questo frangente Lady Blues da il suo meglio, facendoci capire che le già conosciute rinunce sul fronte bolina & Co. hanno una giusta contropartita. Tutto sparisce ordinatamente tra i vari gavoni, portaoggetti, sentine... e riusciamo pure a tener per buona parte libero ed agibile l'immenso gavone in pozzetto! Borsoni da apnea e attrezzatura da pesca e da caccia sub se ne staranno comodamente in cuccetta di poppa. Installo le jack lines, finiamo di legare il tender a prua, ma a questo punto niente partenza nel pomeriggio: alle 19 stiamo ancora facendo un'indispensabile doccia - in banchina - per rilassarci dalla tensione pre-partenza, che come al solito affligge malamente il Timoniere... lasciamo gli ormeggi alle 19:30! Avremmo voluto partir prima, prevedendo una tirata unica notturna con arrivo a Porquerolles per metà mattinata successiva. Così, invece, non dovremmo arrivare prima delle 13-13:30 se tutto filerà liscio.
clikka sulle anteprime x ingrandire le foto
Per cena, mentre il sole si abbassa sull'orizzionte, panini in pozzetto, ben riparati dietro l'ampia capottina, mentre l'autopilota ST4000+ fa il suo dovere. In effetti l'aria non è proprio caldissima, considerando che in teoria questi dovrebbero esser i giorni più caldi dell'anno... In mare l'onda è un pò scomposta, ma nulla di che, aria indecisa, mai utile per poter spegnere il motore. I turni saranno i soliti di 3 ore: 9-24 per me, 24-3 Ombretta, 3-6 ancora per me e 6-9 per il Timoniere. Riuscirò a metter vela in solitario, nottetempo, solo per un'oretta, muovendomi ben allacciato a cintura, cordone e Jacklines.
11 agosto
In ogni caso, dopo un'alba mozzafiato - come spesso succede di ammirarne in mare - ci troviamo a passare Cap Camarat alle 07:20.
E' questo il primo waypoint in rotta, avendo programmato una tratta unica da Aregai a Cap Camarat, per poi piegare leggermente a dritta ed infilarci tra la terraferma e le isole Hyérés.
Avvistiamo verso l'Ile du Levant le prime barche. Finora, e per tutta la notte, non abbiamo incrociato anima viva! Navigando lungo un tratto di costa così frequentato, mai l'avrei detto!
Ulteriore sorpresa: senza troppo tribolare, alle 12:15 siamo all'ancora giusto nel centro della baia d'Alicastre, di fronte alla famosissima e splendida spiaggia di Notre-Dame, in effetti le barche alla fonda sono un disastro, ma il posto lo troviamo facilmente.
Siamo subito avvolti dal frastornante frinire delle cicale, dal profumo dei pini marittimi e dai colori fantastici della sabbia dorata e dell'acqua verde-azzurra!!! Bagno fantastico per l'ambientazione, un pò meno per la temperatura dell'acqua freddina, davvero poco agostana. Sarà una spiacevole costante, anche un pò in discesa, dei giorni successivi... :-( Per il resto, relax, letture, piccolo spostamento in serata in un punto un pò più ridossato maggiormente vicino alla costa, tuffo per il controllo di rito dell'ancora, ben sepolta dalla coordinata manovra in retro, aperitivo in pozzetto e cenetta di rito.
Notte tranquilla, nonostante un pò di brezza, le onde fastidiose che in giornata bersagliavano la baia - in buona parte causate dalle arroganti barche a motore e dai traghetti in arrivo e partenza - si attenueranno il giusto per farci dormire come si deve.
12 agosto
In tarda mattinata, appena alcune barche lasciano il posto, ci spostiamo come falchetti nella zona più a SO della baia. Le previsioni per la notte sono infatti di vento in robusto rinforzo da SO, direzione già stabilita in giornata. Voglio assolutamente avere una protezione migliore dal vento, perchè nella precedente posizione, in centro baia, questo ci avrebbe investito senza alcun minimo ridosso. Qua invece, oltre al ridosso dal vento, troviamo anche una minima attenuiazione del moto ondoso indotto sia dal traffico che dal vento in lento ma costante aumento.
Per non rischiare di rimaner poi chiuso tra altre barche regolarmente troppo vicine, lascio già un buon calumo dopo la manovra di ancoraggio. Tuffo e verifica: la Delta anche questa volta è quasi del tutto sepolta nella sabbia e ben disposta. Mi meraviglio comunque di aver trovato senza fatica, in periodo così trafficato, un posticino così bello (siamo sufficientemente vicini alla costa da goderne appieno la scenografia) e così sicuro (sabbia ottima tenitrice, giusta distanza da rocce e pericoli ed altre barche, buon ridosso dal vento e discreto dal moto ondoso).
Possiamo saltar sul tender e goderci la prima scorrazzata della vacanza! :-D Andiamo col tenderino alla piccola ed incantevole baietta riparata dalla Pointe d'Alicastre: è sempre fantastica! Qui il vento per magia sparisce, il sole scalda il doppio e pure l'acqua immobile è ben più calda. Beate le piccole velette e barchette che son riuscite ad infilarvici, con tanto di ancora a poppa in spiaggia!
Ci spostiamo poi sulla spiaggia di Notre-Dame, raggiungibile a remi. I ragazzi adibiti a guardia ci vietano pure di posare il tender - causa motore - sulla spiaggia! Inspiegabile, visto che tanti altri sono invece li, tollerati senza problemi, col loro bel fuoribordo, in alcuni casi anche 2 tempi... :-/ Non gli piaceranno per caso i tender e relativi motori degli italiani?!? Il dubbio è assai fondato! Non vogliamo questionare, fatte due foto, remiamo verso il limite delle boe e ci spostiamo più ad est, dove la spiaggia si fa più rocciosa e vige il libero attracco. Bagnetto, foto e decidiamo di rientrare senza perder ulteriore tempo.
Il vento da SO sta rinforzando, tanto da garantirci un rientro alla barca tra mille spruzzi ed aria tesa davvero freddina, nonostante lo splendido sole. Diciamo che non è proprio l'estate 2009, con le sue infinite bonacce durate 3 settimane...
Rientrati, prima del bagno serale con relativo sapone marino, ricontrollo l'ancora perfettamente sepolta e stabile. Ok, posso stare tranqiullo! Quindi troviamo pure il tempo di dedicarci ad una provvisoria riparazione delle cuciture sulla capottina: la finestra in cristal di destra si sta scucendo sempre più. Non vorrei che notte tempo, col ventone in arrivo possa cedere del tutto e magari strapaprsi via. Poliestere doppiato, ago robusto e in due in poco tempo facciamo una cucitura esteticamente discutibile ma strutturalmetne efficace. Il lavoro sarà finito, con miglior cura, dalla sola Ombretta. Bene, possiamo goderci l'aperitivo in pozzetto ben riparati dal vento che sta ancora aumentando, arrivando a fischiare in maniera sinistra, con relative bolinate della barca sull'ancora. Nel frattempo, molte barche hanno lasciato l'ormeggio. Poco male, meno gente ho attorno, più sto tranquillo. E posso permettermi una decina di metri extra al calumo: oltre 30 mt di catena su 4.5 di fondale con l'ottima sabbia dovrebbero farci dormire sonni tranquilli! Nonostante qualche raffica davvero impressionante, con relativi strattoni sulla catena e rumoracci, fischi e vibrazioni sinistri dell'albero e del sartiame. Il forza 6 preannunciato c'è tutto! Per sicurezza punto la sveglia a mezzanotte, ma ancor prima, il vento si attenua e i sinistri tonfi spariscono. Dormiamo pesante finchè..... una grossa barca a motore vicina, decide di festeggiare la fine del ventone a suon di ubriacature: di colpo sparano musica a tutto volume con tutte le luci accese. Qualcuno, ciocco perso, si butta in mare... esco in pozzetto con gli occhi appiccicati. E' l'una e mezza, loro gridano, cantano con quel frastuono di musica. Gli urlo a tutta gola un "SILENCE PLEASE!!!!" e magicamente la musica si abassa a volume umano. Poco dopo si rialza, gli grido ancora e vedo un uomo che abbassa. Una bionda giovincella, ben poco consona all'età media dei gaudenti, sfrontatamente rialza il tutto ma con piacere noto che il probabile capo barca le impone un volume decente. Beh, sembrano averlo capito. Danno ancora fastidio, ma così può andare per tutti, noi possiamo dormire, loro divertirsi. Difficile capirlo per chi non ha la giusta dotazione neuronale...
13 agosto
Sveglia con tutta calma, bagnetto, relax, letture. Solo nel pomeriggio ci attiviamo e programmiamo l'atterraggio col tender. Noi... perchè Zarina, alla nostra fregola da gironzolamento, preferisce la sua modalità "relax assoluto". Torniamo nella piccola baietta di Pointe d'Alicastre, per poi camminare un pò lungo i sentieri dell'isola. Visistiamo il Fort de l'Alicastre da cui si gode una vista deliziosa sulla baia principale e sulla più piccola, a destra
dopo di che puntiamo verso il Fort de la Repetance, ora occupato da monaci ortodossi.
Scendiamo quindi da un sentiero diverso, più ad est, trovandoci nella parte sud della Plage Notre-Dame. In pratica le nostre solite scarpinate di diversi km, fatte sempre rigorosamente su sterrato ed in infradito. Anche quest'anno mi meraviglio di come riesco ad evitare piaghe e dolori ai piedi... Foto di rito a Lady Blues ancorata nella baia
e rientro, con bagno, lavaggio con l'amato sapone marino, aperitivo con l'inseparabile Pastiss in pozzetto, sinonimo stesso di estate, mare e barca. Tra l'altro la brezza da SO stasera ci dispone il pozzetto fronte sole giusto per i momenti dell'aperitivo, per poi spostare la prua al tramonto successivo: cosa si può voler di più dalla vita?!?
Quindi cena, relax con sigarini e rum, riparati dalla capottina, constatando ancora una volta come quest'anno, nonostante l'anticiclone, il clima la sera sia a dir poco freschetto. Stanotte, con brezza variabile, si dormirà tranquilli!
14 agosto
Sveglia puntata ad un orario decente: vogliamo far colazione e poi spostarci prima che sia tardi, quando molti lasciano l'ancoraggio, per trovare un buon posto nell'Anse du Bon Renaud, di fronte alla Plage d'Argent. Per scrupolo, durante il breve spostamento chiediamo ai gommoni degli ormeggiatori se è possibile entrare in porto per i rifornimenti. In teoria si, ma dovremmo aspettare più tardi. Quindi ringraziamo, ma tiriamo dritto, provvederemo col tender. Cominciamo a pensare che, per queste vacanze, in porto la barca non ci entrerà mai... Arrivati alla Plage d'Argent, con cielo grigio grigio, troviamo posto inizialmente troppo vicino al canale di accesso a motore alla spiaggia: appena gira il vento lo invadiamo. Non mi piace, attendiamo e appena una barca poco ad Est lascia l'ancoraggio ci spostiamo: fondo di 4 mt, centrando in pieno una lunga striscia di sabbia angolata alla perfezione per quello che sarà il tiro sull'ancora per domani. C'è infatti un'altra previsione di F6 da SO per domani e noi diamo ancora all'inizio di tale striscia di sabbia, direzionata tra SO e NE. Sabbia per di più ottima! Fine, pastosa e di grande tenuta: al solito controllo con la maschera trovo la Delta TOTALMENTE sepolta! Mi sento ancor più tranquillo rispetto a due giorni fa, nonostante qualche roccia lontana a poppa.
In pco tempo tutta la baia è saturata da barche che, incuranti del fondo, danno ancora sulla posidonia. Saranno gli attori protagonisti dello spettacolo di Ferragosto! :O) Purtroppo però, durante il bagno per controllo ancora, ho modo di constatare la temperatura pessima dell'acqua, mostrata dallo scandaglio: 18.8°!!! Gelo!!! Nel pomeriggio siamo sbarcati col tender direttamente ad uno scivolo del marina di Porquerolles, armati di due taniche da 20 lt più una da 10 acquistata al locale magazzino Uship, per rabboccare il serbatoio dell'acqua dolce. Diamo anche un'occhiata agli uffici della capitaneria del porto: tutto esaurito! E conferma del F6 per l'indomani. Poco male, il nostro bel posto in rada ce l'abbiamo già... ;-) Rientro sul tender con bel frescolino, bagno serale poco estivo e la sera, in pozzetto, pantaloni, felpa e copertina...
15 agosto
Che dire?!? Come anticipato, è il giorno dell'apertura delle gabbie! All'inizio della giornata si è subito presentata una bella brezza da O, pronta a ripulire i cieli dal grigiore del giorno precedente, seguita poi dal vento annunciato,anche se inizialmente leggero.
Poi però, nonostante le previsioni di F6 confermate, essendo Ferragosto tutti "devono" forzatamente uscire in mare, capaci ed incapaci, marinai ed inetti... rada velocemente saturata di barche, pronte a dare ancora anche dove non andava fatto!
Di seguito solo i casi più eclatanti, ma davvero, tutta la giornata è stata un cinema! Divertente non fosse che in diversi hanno tentato di rovinarcela...
- grosso GS italiano, nuovo e "sborone" con equipaggio della domenica, che vista la sabbia davanti alla nsotra prua ha tentato più volte di dare ancora esattamente sopra alla nostra. Ha desistito solo all'ennesima mia scocciata rimostranza;
- velona oceanica, ben dotata con musone con doppie ancore, mi aspettavo un gran velista. Invece... marito volenteroso, tentava di manovrare a motore, corrrere a prua e filare due ancore, con vento in rinforzo, il tutto completamente da solo, mentre la moglie più o meno intenta a leggere, ogni tanto lo guardava quasi con commiserazione. Ha spedato 7 SETTE volte di seguito per fortuna senza mai coinvolgere nessuno, vista la sua ostinazione di filare la Brake principale e la Brittany secontaria afforcata, sempre e solo sulla posidonia!
- Jeanneau scafo blu, sotto le raffiche cattive, in rinforzo del pomeriggio, ha spedato, arando a gran velocità sulla linea d'ancoraggio di un enorme cat. Le urla dell'equipaggio del cat, nonostante la buona distanza e i fischi del vento, erano notevoli.
- Una vela ha spedato, arato e portato con se, per fortuna verso il largo, un'altra incolpevole barca.
- Un grosso cabinato a motore, vecchio stile e con equipaggio vecchia età, ha provato a dare ancora nel solito tratto di sabbia alla mia prua. Gli comunico che "ovviamente" davanti a me, c'è la mia catena con la mia ancora, lui fa segno che ok, non c'è problema, si metterà di lato. Peccato che sarà troppo poco scostato e dando poca, pochissima catena, si troverà esattamente a fianco a noi, a dritta. Un pò in inglese, un pò in francese con l'aiuto di Ombretta, gli ripetiamo che è troppo vicino, c'è troppo vento per due barche quasi in linea che si trovano fianco a fianco a 4-5 mt di distanza! Tra l'altro io in previsione di star sicuro e fermo ho dato molto calumo (o meglio, il giusto), loro, se va bene avranno una quindicina di metri di catena... su 4 metri ma con quel vento in rinforzo è davvero poco! I vecchiardi di bordo ragionano lentamente, molto lentamente e dopo mezz'oretta realizzano: "forse" sono troppo vicini! Vecchiardo 1 alle manette dei due motoracci, vecchiardo 2 all'ancora. La manovra di recupero sulla loro ancora mi preoccupa, li vedo troppo rigidi, lenti ed impacciati... e infatti, il tempo di correre a prua e la barcaccia, appena solleva l'ancora dal fondo, spinta dal forte vento in un attimo è scaraventata sulla nostra prua! Il vecchiardo 1, a quel punto pensa bene di dare tutto gas a tutte e due le manette, impennando la barca sulla nostra prua e agganciando la nostra catena con la sua ancora a penzoloni. A quel punto vecchiardi mariti e vecchiarde mogli vanno in panico, sgasate senza senso e senza idee sui motori, strattoni alla nostra prua. Se non faccio qualcosa in un attimo strapperanno anche la nostra catena con quel loro catafalco grosso, alto e pesantissimo! Non voglio finire a scogli trainato dalla loro deficienza! Tra le urla delle vecchiarde che temono chissà cosa e le mie che con tutto il fiato che ho in corpo (e, credo, sguardo assassino...) gli grido: "At home!!! You've to stay at home!!! Stupid, bad stupid!!! Why are you here on the sea?!? Stay at home, go at home!!!" mi tuffo a prua e in un attimo, pur con un bello sforzo, riesco a far scavallare la loro ancora a destra della nostra catena. Sono quei momenti i cui rimpiangi di non sapere bene una lingua per non poter insultare a dovere l'imbranato di turno! Subito la barcaccia, non più agganciata a noi, scade velocemente a dritta, mentre Ombretta, provvidenzialmente, ha già buttato giù tutti i parabordi che quest'anno abbiamo deciso di lasciare al loro posto, semplicemente sollevati da un gancetto. Estetica a parte, ottima scelta! L'unico danno riportato, così, sarà una storta all'archetto di fissaggio del bompresso in acciaio... spero almeno di avergli lasciato un giusto ridordino in fiancata! Quanto meno, raccogliamo le loro terrificate, sincere scuse. A quel punto, abbandono il ghigno assassino, mentre loro piano si allontanano, riesco a dargli un cenno di ok, con aggiunta di un: "next time, take care of the distance and the wind!". Vabbè, con tutta l'incompetenza che ormai gira per mare, un incidente del genere prima o poi era inevitabile. Poteva andar peggio!
- dopo altre vele in libera aratura del posidonieto (davvero un festival!) la chicca finale: dufour 30 con due coppie di sgargoli giovincelli che arrivano con piglio sicuro, ci puntano (regolare! Visto lo spazio che cerco sempre di lasciare tra me e le altre barche attorno...) ma per fortuna vedo che mirano ad una piccola chiazza di sabbia a dritta della nostra prua. Con fare molto professionale, i due ragazzi si coordinano al meglio e riescono a centrare perfettamente il bersaglio con l'ancora. Son quasi tranquillo, perchè, pur essendo molto vicine le due linee, loro dovrebbero poi allontanarsi per bene a poppa... invece... invece danno poca, pochissima catena, tanto da finire appena appena alla nostra poppa. Durante i brandeggi per il forte vento, ce li troviamo a volte con la loro prua a un metro NON DI PIU' dal tender a poppa! Hanno dato ancora in corrispondenza della prua, quindi fanno una dozzina di m di loro catena, non di più! Su 4-4.5 mt di fondo, poco, pochissimo. Gli faccio cenno della distanza, il ragazzino capobarca, sorridente e soddisfatto mi fa cenno che è tutto ok. OK?!? Maddechè? Maddove? Non ce ne crucciamo molto, per come ci sono addosso faranno solo l'aperitivo, poi se ne andranno... invece... invece dopo un pò vedo che fissano (tra l'altro con un terribile grillo, impossibile da togliere in emergenza) la cimetta per allentare il tiro della catena sul musone dell'ancora (niente salpa-ancore...). A quel punto Ombretta sfodera l'esperienza Québécoise chiedendogli se "ovviamente" se ne andranno per la notte. E "ovviamente" loro rispondono di voler rimanere, devono dormire li! I pazzi esistono... ecco la prova! Alchè gli diciamo che li non possono stare, perchè per la notte noi dovremo dare ancor più catena. Ok, nessun problema per loro. Non fosse che quando mi decido ad allungare il calumo loro se ne stanno li ed arriviamo quasi al contatto! I pazzi esistono e son davvero pazzi! Mi preparo alla solita rissa, non fosse che poi, col tramonto, il vento cala, il brandeggio diminuisce e a quel punto io, che ho dato ancora sui 4 m posso anche recuperare un pò degli oltre 33 m filati.
Alla fine, nonostante tutto, dopo un fantastico sigaro Partagas Serie D4, post cena, goduto al 200% in pozzetto, dormiremo comunque tranquilli...
Però comincio ad esser stufo di esser considerato io in errore per aver dato troppo calumo, con previsioni di vento F6. Che poi, chissà, magari ptorebbe anche dimostrarsi di più... eppure questi vogliono pure aver ragione con le loro catenelle a 2-3 volte il fondale e ventaccio ululante!
16 agosto
Oggi sveglia antelucana, si va a caccia! Indosso la muta, carico il necessario sul tender (check list per non dimenticare nulla stavolta: maschera, aeratore, boa, ancorotto con catena e cima, piombi, le fide pinne C4 Mustang 3 e l'ormai inseparabile Mr Iron 104) e alle prime luci lo ancoro prima della Pointe de L'Aiguade. Non vedo in pratica pesci decenti sotto costa, quindi, prima che cominci il travolgente traffico nautico, provo qualche aspetto sui 13-15 mt su un posidonieto lentamente degradante. Già dal primo tuffo avvisto un gruppo di denticiotti, di cui un paio stimati accettabili, sul kg. Viste le scarsissime uscite dell'anno, sempre in bassofondo, non ho fiato e rilassamento sufficicienti per un buon aspetto a 15 m, quindi preferisco arretrare e risalire in diagonale prima che si avvicinino troppo, per non spaventarli. Ventilo e mi rilasso a dovere e riprovo. Funziona. I dentici si avvicinano con il loro classico ritmo, di va e vieni, sembrano puntarmi decisi, poi fanno dietro front, girano a destra e sinistra, poi mi ripuntano. Tengo in mira il più grosso, tralascio i più piccoli, credo sotto il kg, che son già più che a tiro. Letteralmente attorno al corpo ho anche tantissimi salponi, che con la loro confidenza, stimolano i Non voglio azzardare un tiro al limite perchè il "prescelto" comunque si avvicina senza timore. Ma ecco l'imprevedibile! All'improvviso sento un forte schiocco, un tonfo, sottomarino e in un istante, all'unisono, salponi e dentici si dileguano verso il blu. Mezzo secondo e la prateria di posidonia è totalmente deserta!!! :-O Presumo sia stata la scodata di un grosso pesce predatore, fuori dalla mia portata visiva... Attendo e riprovo, ma non vedrò altro che piccoli labridi, tra le foglie della posidonia...
Si torna in barca, in anticipo e con le pive nel sacco.
Bagno come sempre gelido a poppa, in un'acqua irrealmente cristallina e poi visita, assieme ad Ombretta, alla Plage D'Argent, ancora deserta.
Colazione di rito e poi trasferimento, quando crediamo che si sia liberato qualche posto. Vogliamo infatti lasciare l'ansa di Bon Renaud, splendida scenograficamente, ma flagellata purtroppo dalle onde dei traghetti che la investono in pieno, essendo "chiusa" dalla loro rotta obliqua tra il marina di Porquerolles e i porti di di Giens - La Tour Fondue. Diciamo che è vivamente sconsigliata a chi patisce rollio e beccheggio alla fonda...
Trovare un buon posto, sufficientemente ad ovest nella rada de la Courtade, per un facile atterraggio col tender (siamo un pò a cort d'acqua...) è stato un pò più difficile rispetto ai giorni scorsi, ma alla fine non impossibile, siamo abbastanza vicini sia alla spiaggia che al punto di approdo per il paese. Purtroppo però scopriamo velocemente che anche qui le onde lasciate dai traghetti sono assai noiose, molto meno rispetto all'Anse de Bon Renaud ma in ogni caso incessanti durante la giornata...
Programma odierno: sbarcare in paese, far due passi visitando quel che capita e ritornando a bordo, rabboccare un pò l'acqua dolce.
A terra scopriamo il giardino botanico, davvero piacevole durante le ore di maggior calura, con le sue atmosfere ombrose e verdi!
L'occasione è anche utile per rifornirci dei giottissimi croissant al burro tipici francesi per cui andiamo letteralmente pazzi... A seguire, aperitivo in pozzetto con tramonto incorporato e relax ad ammirar le stelle riparati dalla capottina.
17 agosto
In mattinata ci dedichiamo ad una bella pinneggiata per far snorkeling alla Pointe du Lequin.
Per la sera siamo di nuovo in paese, dopo aver incontrato e giocato con un micettino assolutamente splendido ed adorabile (se lo sapesse la gelosissima Zarina!). Cena d'obbligo ad un ristorante addocchiato in giornata: La Calanque, giusto di fronte alla chiesa. Atmosfera informale, piacevole, menù a prezzo unico assolutamente onestissimo, per mangiare pesce ben cucinato. Ceniamo sempre volentieri in barca, ma almeno una puntata ad un ristorante ci voleva. ;-) E le squisite triglie alla griglia mangiate ce lo confermano! Il rientro a bordo col tenderino, in un'atmosfera immobile e sospesa, tra tutte le luci delle barche alla fonda attorno e le stelle sopra di noi, tutto a riflettersi argenteo su un mare nero e lucido, è davvero magico!
18 agosto
Domani abbiamo in programma di lasciare l'isola di Porquerolles, con meta programmata isola di Port-Cros e il suo famoso e, ci garantiscono, meraviglioso percorso snorkeling illustrato sul fondo, ipotizzando una nottata al paese ed una all'ansa di Port Man. Non so se troveremo facili rifornimenti d'acqua, per il gasolio tutto ok visti i consumi finora irrisori, quindi per sicurezza, facciamo un pò di via vai a terra, per riempire completamente il serbatoio d'acqua da 150 lt. Quindi, nel pomeriggio, con le taniche che abbiamo, ce la sbrighiamo con un bel faccinaggio e 3 viaggi in tender al porto.
Tappe successive:
● Baia di Pampelonne, isole Lérins e rientro ad Aregai
Capt. Simon, Ombretta & Zarina
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