Diario dai Fondali...

Calasole con Luciano

    E' il primo fine settimana dopo la trasferta sarda, dopo il primo fantastico meeting di pescasubacquea.net......

Sardegna: gioie e dolori

Il sottoscritto, per l'occasione ha subito pesanti cappotti, in un mare fantastico, muovendosi in fondali talmente belli da valere da soli il viaggio, ma pur sempre senza aver preso un pesce. Peggio, avendone visti pochissimi. Le immersioni in terra sarda sono state insomma molto utili, mi hanno costretto ad un buon apprendimento forzato sulla tecnica dell'agguato in bassofondo (formazioni rocciose molto varie e visibilità altissima, quote più alte rispetto alle mie solite pescate precedenti, acqua limpidissima), tuttavia non hanno premiato gli sforzi col benché minimo risultato.

Facile quindi capire la voglia di riscatto che ha portato Luciano, ancora sulla nave del rientro ad esclamare: "...dobbiamo tornare in Liguria per riuscire a prendere qualche pesce!!!".

Chi non ha la testa... speri nell'aiuto degli amici!

Bene, abbiamo deciso al volo, venerdì pomeriggio, di entrare in acqua per un'estemporanea pescata al calasole. Con una difficoltà a sorpresa: il sottoscritto, partendo da Verbania, ha pensato bene di dimenticare in garage tutta la piombatura, che per evitar danni, non tengo mai nel borsone da apnea... niente cinture, niente schienalino, niente cavigliere, niente piombi per le tasche dei bermuda! :-(

Fortunatamente, Luciano ha una cintura in cordura completa dei piombi necessari, assieme ad un paio di cavigliere. Io recupero lo schienalino "padella", che era rimasto in sentina in barca (in sardegna avevo portato quello in neoprene della Teknodive).

Aggiungendo un kg in più in cintura, riesco a rimediare un buon assetto, che spero sarà sufficiente.

Decidiamo quindi per provare fuori dalla diga. Ritrovo per le ore 18:00, ci vestiamo e ci sciroppiamo una scarpinata mica da poco, belli zavorrati, per raggiungere il punto preciso, scelto per i nostri aspetti: l'intenzione è quella di provare qualche tiro, inserendoci come terzi incomodi tra i barracuda che sembrano esser arrivati numerosi in zona e i grossi branchi di salpe, nell'appuntamento quotidiano per la "mossa" che al tramonto le vede cercar rifugio verso l'imboccatura del porto.

Entriamo in acqua, cercando con ansia il contatto con l'acqua, sia perchè la camminata ci ha ben "riscaldati"sia per alleggerire tutto questo peso che ci sta stremando... io, ammetto, sono parecchio affaticato! Sperodi non essermi giocato il fiato in partenza...

L'inizio dei giochi

Mentre io sto per calarmi da uno scoglio, Luciano, già in acqua, avvista subito un luasso e dei barracuda... che sia la volta buona per divertirsi un pò?!?

Condizioni ideali

Provo qualche tuffo per trovare il giusto stato mentale e per provare l'assetto: tutto ok, sono neutro sui 3 metri abbondanti, forse un pò poco per l'agguato in superficie, ma va benissimo per glii aspetti sul fondo.

E già dai primi movimenti in superficie, percepisco qualcosa di particolarmente positivo nel mare, questa sera...

L'acqua è perfetta come temperatura, ne calda ne fredda, visibilità perfetta, ne troppo torbida da render i pesci sospettosi, ne troppo limpida e cristallina. Niente risacca a crear fastidio, ma quel giusto sciacquio a ridosso delle rocce.

E, soprattutto, un immediato, gran movimento di pesce!

Vedo subito tantissimi saraghettini pizzuti, piccolissimi, mignon, ma davvero numerosi, troppo simpatici! Da far pensare a tante nuove leve, pronte a ripopolare questo povero oltraggiato mare.

Il branco

E al primo aspetto, sui 6 m, mi trovo davanti uno spettacolo incredibile, da mozzare il fiato... io sono appostato su una delle ultime rocce, poco prima della sabbia finale e davanti a me, ad un paio di metri staziona un branco di salpe enorme, del diametro di almeno 3 mt, compatte, compattissime, strette fiano a fianco a formare una sfera gigante, metallica, luccicante. Ruotano, si muovono lente, creando un macro-organismo a dir poco affascinante.

Nonostante i miei movimenti ancora un pò impacciati, mi accuccio a dovere, resto ad ammirarle, aspettando l'arrivo di qualche predatore.

Alla fine, apnea agli sgoccioli, non vedendo traccia di barracuda & Co. mi concentro su un esemplare che mi pare di buone dimensioni, lo isolo mentalmente dal branco immenso e provo un tiro, un pò lungo per il mio fucile... Al colpo dell'X-Fire 95 il branco si apre istantaneamente ed in centro rimane la salpona roteante: presa!!!

Poco a lato, anche Luciano termina l'aspetto tirando ad una salpa, infilandola longitudinalmente!

Mentre le appendiamo alla boa, ci rendiamo conto che, stranamente, son più grandi di quanto apparivano, sfumate nel branco, son davvero grosse!

Noto un bel movimento anche tra i massi quindi provo un pò di agguato in superficie, sperando in qualche bel sarago.

Agguato "quasi" perfetto

Proprio dietro un masso,in un metro d'acqua, tra le bollicine della risacca, muovendomi in maniera impercettibile con la mano sinistra e tenendomi riparato con uno scoglio, riesco incredibilmente ad avvicinare una salpa enorme a meno di un metro dalla punta del fucile... lei se ne sta semi nascosta, a brucare a testa in giù in una conca. Non mi sente e non mi vede. La punto, la allineo, scelgo la posizione di tiro migliore, posso sbizzarrirmi, respiro lentissimo in superficie, ho tutto il tempo, devo solo rimanere immobile e silenzioso. Sto per premere il grilletto, con il pesce a poco più di mezzo metro dalla punta dell'asta, quando in un altro angolo dell'anfratto, appare e scompare una grossa coda bordata di nero! E' un sarago reale davvero bello, di quelli che ne ho visti pochi in liguria... Deve esser un anfratto ricco di detriti e particolarmente coperto sia dalle ombre che dai rumori della risacca... due pesci così grossi, smaliziati e nessuno pare notarmi pur così vicino. Io resto totalmente immobile col corpo, e mentre sposto la linea di tiro sul sarago, in maniera tanto lenta quanto impercettibile, che succede? Dietro il reale appare un pizzuto ancora più grosso!!!! Anche lui intentissimo a brucare, non mi vede e non mi sente. Una situazione irreale! Cambio linea di tiro per l'ennesima volta. Anche il pizzuto è in punta d'asta... ora basta attendere, fuoco!!! Tick, un sottilissimo, minuscolo tick... L'asta non parte, C'E' LA SICURA INSERITA!!! L'avevo usata per ricaricare, non l'ho tolta, ora vorrei sparare a me stesso!!! Son talmente inspiegabilmente vicino ai pesci che quel tick, quasi impercettibile, lo sentono benissimo, si alzano dalla posizione a candela e schizzano via in un istante...

Lezione pesante, pesantissima, ho perso un pesce notevolissimo, per il falso senso di sicurezza di quella cavolo di sicura! La eliminerò appena possibile. Non commetterò mai più questo errore!

Cerco subito di calmare la rabbia con un pò di rilassamento e provo qualche altro aspetto.

Noto che le apnee sono molto variabili, in certe discese, se mi preparo con calma, occhi chiusi, ventilazione prolungata, profonda e lenta, riesco a stare all'aspetto molto bene, con movimenti lenti, godendomi la permanenza sul fondo in ogni aspetto e risalendo con tutta calma. Se la preparazione è anche solo di poco inferiore, scendo già più veloce, brucio rapidamente il fiato, resto poco sul fondo e risalgo davvero poco rilassato. Una differenza notevolissima! La differenza tra il godersi appieno la pesca ed invece farla diventare quasi una tensione.

Fatto sta che in un altro aspetto decido di tirare ad un altro salpone.

Poi comincio a vedere i barracuda!!! Stanno entrando in caccia, il tramonto si avvicina, è il loro momento.

Prima alcuni esemplari piccini, poi quelli meritevoli...

Nel frattempo purtroppo Luciano sboccola l'elastico del suo roller. Per fortuna ha assemblato un elastichetto supplementare, troppo morbido per poter pescare bene, ma almeno sufficiente a continuare e non dover uscire dall'acqua.

Il tuffo più bello

Mi preparo per bene in superficie, scendo quasi senza pinneggiare, strisciando lungo i grossi massi, sfruttando il canale di copertura che avevo intravisto dalla superficie. E mentre scendo, quasi ad occhi chiusi, tengo la testa in asse, evito di guardare avanti, tengo lo sguardo di fronte, a testa in giù, lungo la massicciata.

Sono incredibilmente tranquillo, ne approfitto mentre scendo, per sciogliere collo, spalle e cervicale... raggiungo il mio appostamento, a livello della sabbia del fondo, dietro un bel lastrone. Mi meraviglio per come sono rilassato! Apro bene gli occhi, e per gioco controllo la profondità: 8,20, un insignificante ma per me importante record personale! ;-)

Ora è il momento di cacciare! Alzo appena lo sguardo, mentre distendo braccio e fucile... cavoli! Proprio sopra la mia testa, leggermente a destra, ci son già tre bei barracuda!!! Non faccio in tempo ad allinearli, che loro, con calma, se ne vanno!

Proprio in quel momento, intravedo un movimento a sinistra, sulla sabbia... incredibile! Ho 2 denticiotti vicinissimi, saranno sugli 8 etti, 1 kg circa. Che colori meravigliosi! Blu elettrici, con riflessi argenteo ramati. Il tempo di decidere se ascoltare la coscienza e lasciarli o provare a tirarne uno e loro, dopo due volteggi a distanza di tiro, se ne vanno.

Mi guardo ancora attorno, ma non c'è nessun altro pesce a tiro... ero troppo distratto, concentrato sulle sensazioni di questa bellissima apnea, ma totalmente distratto come cacciatore!!!

Giusto il tempo di intravvedere lontano, al limite della visibilità una gran specchiata, di un gran bel pesce, ch è ora di salire. Non controllo l'orologio, che non mi da i tempi parziali (assurdo Casio!), ma capisco di esser stato sotto tanto, tantissimo per i miei precedenti.

Evidentemente il corso di apnea è servito eccome! Salgo con una calma incredibile, nessuna fame d'aria, solo sensazioni meravigliose! Tengo anche in questo caso la testa in asse, mi guardo davanti e non in alto, scivolo piano verso il mio solito mondo. Ma capisco che questo tuffo mi ha legato ancora di più a questa disciplina unica e fantastica! I pesci fuggiti non contano, il risultato per me è stato un altro e molto più importante! E'stato sicuramente il tuffo più bello fatto finora, da quando ho cominciato la caccia sub!!!

La caccia continua, come concepì Madre Natura

In un aspetto successivo, mi ritrovo un branco molto grosso di salpe, compatto ed "appallato" come i precedenti, ma questa volta mi interessano solo i barracuda! Sono loro, i predatori, la mia preda!

E questa è una sensazione indescrivibile, che mi fa sentire parte integrante di questo mare, di questo gioco eterno, che da sempre ha accompagnato la vita sulla terra: il predatore, caccia la preda, il predatore può diventar preda.

Io son li, schiacciato sul fondo. Da un lato, alla mia sinistra, le salpe, roteano compatte e spaventate, dalla parte opposta, arriva un gruppetto di barracuda, due più piccoli, uno bello. Nessuno si accorge del predatore più motivato, nero, estraneo a tutto ciò, eppure in questo momento così partecipe di un disegno assolutamente naturale.

Aspetto che il barracuda più grosso sia a portata di tiro. E' appena sopra di me, in controluce con la superficie, nuota lento ma deciso, non vuole rallentare. Cerco di allienare il bersaglio in movimento e tiro! Padellato... Cavoli! Ma quanto son difficili da centrare questi siluri sottili ed argentei! Il gruppetto si allontana con calma, neanche troppo spaventato.

In questa situazione mi è assolutamente chiaro il ruolo etico del pescatore subacqueo: finchè ci limiteremo a procurarci il pranzo o la cena, senza infierire sulle nostre prede, senza tentare inutili massacri, agiremo nel più profondo e reale rispetto nei confronti del mare e dei suoi abitanti!!! Saremo attori di una rappresentazione che esiste da sempre sulla terra, che si gioca su un perfetto equilibrio, che l'uomo può mantenere, quando vuole rinunciare alla sua proverbiale ingordigia!

La caccia subacquea individuale, selettiva, autolimitata e consapevole è assolutamente eco-sostenibile!

E chi sostiene l'incompatibilità ambientale del cacciatore subacqueo può solo esser o disinformato, o incompetente in materia ecologica o totalmente in malafede.

Ma rieccoci al nostro calasole... Ventilazione, rilassamento, respiri profondi e giù di nuovo.

Spessa situazione, in un punto poco distante, tiro ad un altro barracuda, ancora più bello, lo pizzico sulla schiena, perchè noto un suo tremito. Poi lo vedo fuggire praticamente illeso! :-(

In un aspetto successivo, non si avvicina nessun barracuda, quindi insagolo un saraghetto reale, che sarà la cena per Ombretta: lei adora i saraghi alla piastra e questo glie lo devo! ;-)

All'ennesimo aspetto tra salpe e barracuda, mi si ripresenta il gruppetto di sfirene sulla destra, alte sulla mia testa. Miro anche questa volta il barracuda più grosso, da lontano, tenendolo collimato sul capo in continuazione, mentre si avvicina senza rallentare. Appena si trova sulla mia verticale, faccio partire il colpo,tenendo il braccio ed il polso saldi: questa volta il leggero anticipo nella mira è perfetto! Pesce che schizza lateralmente inarcandosi tremante e che strattona la sagola, preso in pieno! E' insagolato, perfettaemente in centro corpo, sulla linea laterale, ma ha una grande energia e salta pure un pò fuori dall'acqua, mentre lo recupero. Tornando alla boa, col pesce ancora in asta, noto una bella seppia su uno scoglio, riesco ad infilzarla, ma lei si sfila. Nello stesso istante Luciano accanto a me scatta come un felino, la insegue e dopo poco torna per appendere la gustosa preda alla boa. Il carniere comincia ad esser sostanzioso! ;-) Soprattutto quando, poco dopo, Luciano recupera un'altra seppiona, ancora più grossa.

Indugiamo in altri aspetti, ma la luce scarseggia e ci aspetta la camminata di ritorno. Usciamo quindi dall'acqua, abbandonando questo amre e questi momenti così particolari ed intensi. Scambiamo 2 parole con un gruppetto di cannisti e raggiungiamo Ombretta che ci aspetta al pontile, su Moby Dick.

No è certo un carniere di pregio, ma visti i recenti cappotti siamo soddisfatti! Il barracuda è sul kilo, le salpone poco meno, il sarago in effetti piccino. Però, per questa sera e per la successiva, la cena di pesce è assicurata! ;-) :-)

 

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